cartello di sfida loc.s.m. 'Documento con cui l'offeso chiede all'offensore soddisfazione o riparazione dell'onore'
D: 1558-1556 (GDLI)
V: cartello di/della disfida
TC: lettera di sfida
1827, Francesco Domenico Guerrazzi [Anselmo Gualandi], La battaglia di Benevento, p. 390
Il conte Giordano, letto con molta attenzione il cartello di sfida, aprì il suo forzieretto.
1833, Massimo D'Azeglio, Ettore Fieramosca ossia la disfida di Barletta, I, p. 79
Prospero Colonna era stato scelto da Consalvo a maestro del campo, il che gl'imponeva l'obbligo di mandare il cartello della disfida, di metter a cavallo i suoi, di vedere che nulla mancasse loro di ciò che potea procurare la vittoria, d'aver l'occhio finalmente che si combattesse dalle due parti a buona o giusta guerra.
1852, Francesco Lorenzini, Il duello in generale, p. 51
Come si effettuano le sfide ed i duelli, nessuno lo
ignora, neppure i cani. Le prime cioè, verbalmente o
per iscritto, personalmente o per mezzo di terzi, a cui
parimente l'accettante o rifiutante risponde; i secondi
generalmente per mezzo di spada, o sciabola, o pistola,
in un dato tempo e luogo e modo, al primo o all'ultimo
sangue, alla presenza di due o più testimoni, (pari numero per parte), detti padrini o secondanti e scelti
dagli stessi duellanti. La disfida per iscritto dicesi anche
cartello di sfida.
1858, Teodoro Pateras, Dei doveri del secondo nel duello, p. 10
Se una persona bene
educata scendesse a lotta corporale o anche armata mano a riparare un oltraggio senza le forme
cavalleresche adottate dalla società per equilibrare le forze materiali, sarebbe generalmente
biasimata: ella deve quindi frenare l'istinto e
l'impeto dell'anima sua e mandare un cartello di
sfida al suo offensore, non già per decidere con
l'armi in pugno del merito dell'offesa; ma solo
per riparare l'onore come suol dirsi; ma con più
verità, per vendicarsi, anche con la morte del
l'avversario occorrendo.
Doveri dell'Offeso e norme pei cartelli di Sfida. L'offeso che sfida a duello il
proprio avversario,
deve scrivergli colia maggior brevità possibile e in un
modo nobile e dignitoso, specificandogli l'insulto di cui
si ritiene passivo e dichiarandogli che per tal causa lo
sfida a duello.
Oltre a ciò è in obbligo di fargli conoscere il
nome del proprio Secondo indicandogli l'ora in cui
quest'ultimo si presenterà al di lui domicilio allo scopo
di essere informato della Persona che sarà per eleggere come Padrino onde prendere le opportune disposizioni rapporto al duello.
Si comprende da quanto abbiamo espresso che per
inviare un cartello fa d'uopo prima aver trovato il
Secondo.
Questo Cartello di sfida deve essere recalo da
persona civile e consegnato in proprie mani.
1865, Niccolò Tommaseo; Bernardo Bellini, Dizionario della lingua italiana, I, p. 1263
Non è infrequente leggere
in su’ giornali italiani dei cartelli di sfida, dei racconti intorno a cause e partite d’onore, degl’istigamenti a una soluzione cavalleresca, delle apologie
del duello; nè infrequente leggere di ufficiali dello
stato e di rappresentanti del popolo che eleggono
questa via criminosa per decidere le loro liti.
1866, Accademici della Crusca, Vocabolario degli Accademici della Crusca. Quinta impressione. A-Ozono, II, p. 613
1870, Michelangelo Iacampo, Il duello e la moderna civiltà: considerazioni di Michelangelo Iacampo, p. 163
La pena fulminata contro i duellanti, per altro, quasi
mai viene applicata , ma, ancorchè essa lo fosse , perchè mitissima, non riuscirebbe al certo preventiva; e
perciò non si raggiungerebbe un tale scopo, cui principalmente mirar deve il legislatore. D'altra banda
non vi è la benchè minima proporzione tra la pena
dell' omicidio in duello e quella del volontario; adunque se la prima fosse giusta, l'altra sarebbe ingiusta
ed eccessivamente severa. Di fatti se due individui forniti di uguali armi venissero a briga, e nell'impeto
dell' ira le imbrandissero, o anche senz'armi si battessero, e con ogni lealtà nello stesso modo come si
pratica ne' duelli: e se uno di essi rimanesse ucciso,
siccome non vi è stato cartello di sfida, nè i padrini
hanno stabilito le condizioni del cimento, e designato
il terreno; e mancano infine tutti gli altri estremi che
costituiscono il duello, così tale reato sarebbe definito
un omicidio volontario.
Il duello può definirsi «Una lotta tra DUE O PIU' persone, ad armi eguali, preceduta da un cartello di sfida,
eseguita in un luogo preventivamente determinato, sotto la
responsabilità di chi presiede, E PER SOLA CAUSA DI ONORE[»].
1883, Achille Angelini, Codice Cavalleresco italiano, pp. 63-64
La sfida potrà essere fatta dai rappresentanti tanto a bocca quanto per
iscritto, cioè mediante un cartello di sfida.
In quest'ultimo caso osserveranno che il
cartello di sfida, scritto di proprio pugno
dal mandante, sia redatto sotto forma di
lettera che motivi brevemente, senza qualificazione alcuna, la domanda di soddisfazione, contenga i loro nomi ed i loro in
dirizzi, e si valga dei termini usati dalla
buona società.
1886, Jacopo Gelli, Il duello nella storia della giurisprudenza e nella pratica italiana, p. 61
E in facoltà di respingere il cartello di sfida chi fosse sfidato
dopo trascorse 48 ore dall’ingiuria o dal momento in cui l’offeso
venne a conoscenza dell’insulto.
1892, Jacopo Gelli, Codice Cavalleresco Italiano. Quinta nuova edizione della Tecnica del duello, p. 69
Il cartello eli sfida è quel documento, sotto
forma di lettera, col quale, esponendo le ragioni,
chi si ritiene leso nell’onore, chiede una riparazione al supposto o reale offensore. Per antica abitudine il cartello dì sfida scritto è sostituito dalla sfida comunicata verbalmente all’avversario dai rappresentanti dello sfidante. Secondo il nostro parere questo sistema è preferibile
al primo.
1893, Carlo D'Addosio, Il duello dei camorristi, p. 16
1914, Carlo Mario Brunetti, A loro!, p. 153
Un esempio di cartello di sfida in forma
laconica è stato lanciato dal Durepaire (nel
1836). Egli cosi formulò il cartello diretto a
sud cugino Sirey Aimé: «Dopo l'insulto che mi avete arrecato questa mattina, vi prego di dirmi chi sono i vostri padrini, il loro nome e la loro dimora».
Note
Scheda a cura di Stefano Miani
Pubblicato il 24/01/2025